ciriè 7-15 febbraio 2020 villa remmert
L’Ipca, fondata nel 1922 a Ciriè, produceva colori per tessuti con sostanze rivelatesi successivamente tossiche. In breve una speranza di lavoro e progresso portò morti, e disastro ambientale.
La triste storia della “Fabbrica del cancro”, è poco nota ai giovani che abitano il territorio ma il tempo trascorso non può diventare alibi della memoria, perché sulle ceneri di questo passato si sta costruendo il presente e soprattutto il futuro dei nostri giovani.
I ragazzi dell’I.I.S Fermi-Galilei hanno affrontato il tema attraverso un linguaggio contemporaneo ed a loro congeniale quale quello della fotografia.
IL PERCORSO DELLA MOSTRA
Il percorso della mostra si snoda dalla presa di coscienza e denuncia di quanto accaduto, attraverso un’indagine soggettiva ed individuale e porta progressivamente ad immagini di cauto ottimismo.
LA DENUNCIA: i primi scatti raccontano la tragedia, la sofferenza, i decessi, il dolore causato alle famiglie ed all’ambiente e ribadiscono la necessità di ricordare. Difendere dall’oblio è lo strumento per non commettere gli stessi errori.
LA FABBRICA: immagini che sono una sorta di documentazione del sito, ma anche indagine sul passato e racconto metaforico dell’industrializzazione e delle sue contraddizioni.
I COLORI: I colori vivaci e puri, simbolo per eccellenza di gioia, felicità ed ottimismo, diventano con l’Ipca forieri di malattie, veleni e dolore. Ma nonostante tutto, la tragedia non ne può cancellare totalmente la connotazione positiva, e queste fotografie evocano cauto ottimismo e la speranza che dagli errori si possa imparare.
LA NATURA: secondo i ricercatori dell’università di Leeds (Inghilterra) non è tanto la Terra ad essere in pericolo, quanto l’uomo. La Terra, ovvero la natura da secoli reagisce, si trasforma e sopravvive ai disastri causati dall’antropizzazione. Questo cauto messaggio di speranza diventa invito ad imparare dal nostro pianeta, imparare a rispettare e difendere sempre la vita.
in Via Antonio Rosmini, 3, 10073 Ciriè TO
orario infrasettimanale dalle 15.00 alle 17.00.
Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.00